Foto di Mohamed Hassan da Pixabay

 

“Il meglio che possiamo fare è cogliere le opportunità, calcolare i rischi connessi, stimare la nostra abilità di gestirli, e fare i nostri progetti con fiducia.” Henry Ford.

 

Come di consueto, ad inizio mese il Professore dell’Università di New York Aswath Damodaran uno dei massimi esperti di valutazioni aziendali al mondo pubblica un report che indica la stima dei rendimenti futuri dello S&P 500.

Tale stima si basa sul cosiddetto premio al rischio azionario, ovvero quanto il mercato azionario offre in più in termini di rendimento rispetto ad un investimento a rischio zero (o quasi) come un’obbligazione decennale con rating AAA (per esempio l’obbligazione decennale americana).

La somma di questi due valori, ovvero del premio al rischio più il rendimento dell’obbligazione decennale, porta a stimare il rendimento azionario di lungo termine delle azioni.

Analizzando i preziosi dati forniti dal professore Damodaran degli ultimi decenni possiamo visualizzare quale è stato l’andamento del premio a rischio azionario:

Fonte : Damodaran Online

 

Come si vede dal grafico, il premio al rischio è oscillato dal 1960 al 2022 in un intervallo che va dal 2.05 % al 6.45%. I dati evidenziati sono tuttavia considerati alla fine di ogni anno solare (ad onor del vero il premio al rischio è oscillato anche al di fuori di questo intervallo presi i singoli valori giornalieri in ogni anno solare ,ma il concetto rimane valido); da ricordare ad esempio un premio al rischio rilevato il 01/03/2009 durante i giorni di borsa più deprimenti della grande recessione del 7.68%!

Tornando di nuovo ai valori del grafico e facendo la media aritmetica, troviamo un valore del 4.25%.

I valori “estremi” indicati precedentemente guarda caso sono coincisi con momenti di mercato di forte pessimismo (6.45% del 1979) e di grossa euforia (2.05% di fine 1999 coincidente o quasi con l’apice della bolla dot.com).

Dove siamo ora? Guardando sempre ai dati del Professore Damodaran, ad inizio Ottobre 2024 ci posizioniamo a 3.94% come premio per il rischio di possedere azioni americane , un valore sicuramente sotto la media degli ultimi 60 anni. Sempre ad inizio Ottobre 2024, il rendimento del decennale americano era del 3.81%   che sommato dunque al premio al rischio del 3.94%, porta ad un rendimento atteso dello S&P 500 del 7.75%.

La seguente tabella mostra questo dato e i valori degli ultimi mesi:

Fonte:  Twitter Damodaran

 

Alla luce dei dati di cui sopra, e fermo restando che i mercati azionari nel breve e nel medio possono oscillare ed anche di parecchio dovuto ai cosiddetti “Spiriti Animali”, come definito da un altro luminare come il Professore Shiller, il rendimento atteso previsto nel lungo termine di un investimento su un paniere diversificato come rappresenta lo S&P 500, dovrebbe essere inferiore alle medie storiche di lungo termine.

Si nota inoltre un piccolo trend al ribasso negli ultimi mesi, ovvero i rendimenti attesi futuri si sono abbassati via via a partire da Maggio 2024. Contemporaneamente, i valori del S&P 500 hanno continuato a crescere. Contraddizione? In teoria no, prezzi alti comportano semplicemente rendimenti futuri più bassi, anche se il fenomeno della regressione alla media che caratterizza i mercati può avere dei cicli molto lunghi.

Un premio al rischio “moderato” come quello di inizio Ottobre 2024 ci dice che le azioni  in questo momento sono percepite come meno rischiose rispetto ad altri momenti storici, e questo alimenta attese di rendimenti prospettici più contenuti.

ll rendimento “sicuro” del 3-4% offerto da titoli di stato o conti deposito potrebbe spostare la bilancia delle preferenze dell’investitore su investimenti meno volatili dell’azionario. Tuttavia il costo opportunità di non investire in azioni sul lungo termine, come abbiamo visto previsto poco sotto 8%, non è da disprezzare se disponiamo di un orizzonte lungo e vogliamo (o abbiamo) la necessità di aumentare i nostri rendimenti per raggiungere i nostri obiettivi.

L’aspetto utile insito nel numero espresso dal premio per il rischio, che ricordiamo essere una stima e non necessariamente una precisa anticipazione del futuro, è quello di essere un supporto utile alla pianificazione e gestione di quel piano di investimento che servirà per finanziare spese e desideri della nostra vita futura.

Buon investimento a tutti.

 

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