Foto di Angelo Giordano da Pixabay

Viviamo in un mondo incerto. Quel che è certo è che gli Stati Uniti continueranno ad essere la nazione più attraente per le opportunità finanziarie. Warren Buffett.

Inizio con il solito doveroso disclaimer : i rendimenti passati non costituiscono garanzia per rendimenti futuri.

Ciò premesso è indubbio che le borse americane, considerato un periodo di lungo termine, siano fra quelle più redditizie a livello globale.

Le borse statunitensi, come l’S&P 500 e il NASDAQ 100, tendono a rendere di più rispetto a molti mercati globali per una combinazione di fattori strutturali, economici, finanziari e di innovazione.

Ecco le principali ragioni:

Mercato dei capitali molto maturo e riacquisto massiccio di azioni proprie:

Gli USA hanno il mercato dei capitali più liquido e sviluppato al mondo. Le borse statunitensi sono grandi, ben regolamentate e attraggono investitori globali, creando un ambiente favorevole alla raccolta di capitali e alla crescita delle aziende. La profonda integrazione del mercato finanziario con istituzioni come hedge funds, venture capital e private equity fornisce alle aziende statunitensi un accesso unico a capitali, che le aiuta a crescere più velocemente. Inoltre la politica di acquisto di azioni proprie delle società quotate ha inoltre fornito un extra rendimento non trascurabile soprattutto negli ultimi 15 anni.

Maggiore Focus Politico

I partiti politici americani stanno molto attenti all’andamento dell’economia e delle borse USA, essendo i loro elettori particolarmente focalizzati all’evoluzione dei mercati finanziari ai quali sono “legati” ( vedi ad esempio i fondi pensione).

Innovazione tecnologica e leadership industriale:

In America ci sono alcune delle aziende più innovative e dominanti del mondo, soprattutto nel settore tecnologico (Apple, Microsoft, Google, Amazon, Nvidia) e nelle industrie avanzate. Il NASDAQ 100, ad esempio, è pesantemente orientato verso la tecnologia (ma non solo), settore che ha avuto una notevole crescita negli ultimi decenni, spingendo i rendimenti verso l’alto. Le aziende americane oltre a fare innovazione in loco, tendono a farlo globalmente , espandendosi rapidamente in nuovi mercati ed incrementando il numero di nuovi clienti in tutto il mondo. Questo consente una crescita veloce rispetto ad altre aziende del globo che però operano principalmente a livello regionale/locale.

Forza della valuta:

Il dollaro USA è tuttora la valuta di riserva mondiale (e penso che rimarrà tale ancora per molto tempo), il che significa che molti investitori globali acquistano azioni statunitensi come copertura contro la volatilità di altre valute o paesi. Questo rafforza il flusso di capitali in ingresso verso gli Stati Uniti, spingendo i prezzi delle loro azioni verso l’alto; durante le crisi globali, gli investitori si rifugiano spesso negli asset denominati in dollari e nelle azioni statunitensi, percepite come più sicure, aumentando così la domanda per il mercato azionario USA.

Fonte Visual Capitalist

 

Crescita demografica e consumo interno:

Gli Stati Uniti godono di un mercato interno molto ampio, con una popolazione relativamente giovane e in crescita. Questo fornisce alle aziende americane un bacino di consumatori più grande rispetto a molte economie europee o giapponesi, dove la popolazione sta invecchiando. La forte domanda interna stimola ulteriormente la crescita delle aziende. Inoltre i flussi migratori in ingresso continuano la loro marcia alimentando di continuo “l’american dream”.

Fonte: Visual Capitalist

 

Effetto dei colossi tecnologici:

La performance delle borse USA è stata trainata in gran parte da poche mega-aziende tecnologiche (Apple, Amazon, Google, Microsoft, Facebook, Nvidia) che hanno registrato rendimenti spettacolari. Queste aziende sono tra le più capitalizzate al mondo e rappresentano una percentuale significativa degli indici come il NASDAQ 100 e l’S&P 500.

La storia insegna che prima o poi il testimone della crescita sarà passato però ad altre realtà. Società attive nello stesso settore tecnologico oppure in altri settori sui quali oggi non sono accesi i riflettori delle notizie. Società di piccola capitalizzazione oppure con valutazioni oggi particolarmente convenienti. Diversificare l’investimento anche all’interno del panorama americano appare dunque la scelta comunque vincente.

Andamento Indice Nasdaq 100 fonte Wikipedia 

 

Innovazione anche nei settori chiave:

Gli Stati Uniti non dominano solo la tecnologia, ma sono leader in settori come la biotecnologia, la sanità, la finanza e la difesa. Le aziende americane in questi settori spesso detengono una leadership globale, il che significa che la crescita di questi settori ha un impatto diretto sui mercati statunitensi.

Last but not least, il fatto che ad esempio lo S&P 500 sia l’indice più seguito al mondo lo rende anche “più volatile” in virtù della paura che hanno tanti investitori in determinati periodi storici; questo comporta un extra rendimento a beneficio di coloro che tale paura non c’è l’hanno o riescono a gestirla.

Evidentemente il “premio al rischio” che rende le azioni nel lungo termine (e per lungo termine s’intende almeno 10-15 anni) più redditizie rispetto ad altri investimenti, ha avuto per gli USA  un valore più alto rispetto alla media di tutte le altre borse mondiali garantendo nel passato un extra rendimento anche di oltre il 2%.

Ovviamente il passato più recente non è garanzia per il futuro. Andando a scavare negli archivi storici si scopre infatti che prolungati periodi di dominio americano quanto a performance di borsa, si sono alternati con risultati migliori ottenuti dal resto delle borse globali. Per questo un approccio diversificato agli investimenti finanziari rimane sempre la scelta vincente da fare.

Buon investimento a tutti.

 

 

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