“In questo mondo non vi è nulla di sicuro tranne la morte e le tasse.”
BENJAMIN FRANKLIN.
Un’accurata attenzione verso gli aspetti fiscali può generare un extra rendimento senza rischi ai nostri investimenti.
La scelta di uno strumento finanziario piuttosto che di un altro potrebbe accelerare, e non di poco, il raggiungimento di un obiettivo finanziario.
La seguente tabella mostra la tassazione a Dicembre 2020 dei principali strumenti d’investimento disponibili nel panorama italiano.
Occorre fare subito una precisazione:
la tassazione di alcuni fondi /ETF obbligazionari può essere inferiore al 26% qualora all’interno del fondo siano presenti obbligazioni governative; in tal caso si applica una tassazione del 12,5%.
Notiamo, inoltre, che per quanto riguarda l’imposta di bollo (0,2% sul capitale investito), gli unici strumenti ad oggi che consentono di evitare tale imposta, oltre alle giacenze medie sui conti correnti ed ai buoni di valore inferiore ai 5.000 Euro, sono i fondi pensione e le gestioni separate.
Infine i PIR, rispettando determinate condizioni, possono evitare l’applicazione della tassazione del 26%.
Questo è il quadro attuale, ma, come la storia insegna, il tema tassazione è soggetto a continui cambiamenti, per cui un’analisi almeno annuale è quanto mai opportuna, al fine di rimanere aggiornati sulle modifiche introdotte sui vari strumenti (si pensi, ad esempio, che l’imposta di bollo nel triennio 2012-2014 passò rispettivamente dallo 0,1% al 0,15% fino ad arrivare all’attuale 0,2%).
Il suggerimento è quello di sfruttare il reinvestimento delle cedole/dividendi con strumenti come gli ETF/FONDI ad accumulazione, rinviando il più possibile l’evento tassazione, in modo da sfruttare al massimo l’effetto della capitalizzazione composta.
Buon investimento a tutti.
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