Chi investe sui mercati azionari può trovarsi nella condizione, in alcuni periodi, di dover sopportare perdite del capitale anche di notevole entità.
La corretta domanda da porsi per un investitore però è:
“cosa avrei perso rimanendo fuori dal mercato in tutti questi anni ?”
La risposta a questa domanda può aiutarci a farci affrontare meglio gli attuali ed i futuri cali che si possono manifestare sui mercati.
Dunque alla domanda :
“E se i mercati dovessero perdere nelle prossime settimane il 50% del loro valore per via del Coronavirus? “
possiamo anche replicare con la domanda:
“E se avessimo investito i nostri risparmi negli ultimi anni sui mercati azionari ?”
Il grafico seguente mostra la performance che ha avuto lo S&P 500 da Settembre 2015 a fine Gennaio 2020.
Un investimento fatto in questo periodo senza mai vendere avrebbe reso quasi l’87% nell’ipotesi di reinvestimento dei dividendi.
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Ciò vuol dire che nello scenario apocalittico ( raro, ma non affatto impossibile) che i mercati perdessero circa il 50% da Febbraio in poi , si tornerebbe comunque al livello di partenza del 2015; un crollo di tale genere si è verificato poche volte nella storia della finanza, l’ultima volta nel periodo 2007-2009, tanto per dare un’idea dell’eccezionalità del fenomeno.
Un investitore che avesse iniziato ad investire nel mercato azionario 5 anni fa, oggi avrebbe sufficienti riserve per poter fronteggiare notevoli cali delle quotazioni.
Chi ha rinunciato ad investire in questo periodo per la paura che i mercati potessero calare, ha perso tutto questo guadagno; rimanere fuori dai mercati può costare caro, quanto vedere scendere le quotazioni dei nostri investimenti.
Più tempo si rimane investiti e maggiore sarà la robustezza del nostro investimento per affrontare la volatilità dei mercati.
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