Prima di investire, assicuratevi di avere sempre una riserva di liquidità per far fronte a spese impreviste ed emergenze, dopodiché, il consiglio è quello di investire tutti i rimanenti risparmi, per ottenere un rendimento superiore a quello che potreste ottenere rimanendo “cash”, ovvero non investendo. Ricordate, inoltre, che uno degli obiettivi principali di un bravo investitore, come abbiamo già visto, è quello di battere l’inflazione.
Nel momento in cui decidete di investire, dovrete definire la vostra “asset allocation“, che non è altro che il modo in cui decidete di distribuire le vostre risorse (risparmi) fra i diversi tipi di investimento disponibili (asset class).
Gli asset costituiscono i mattoni che compongono il vostro portfolio; fra questi abbiamo: la liquidità, le azioni, le obbligazioni, le commodities, il real estate (immobiliario), etc.
Chiariamo subito che non c’è una asset allocation generica, che possa soddisfare le esigenze di ognuno di noi; esistono, tuttavia, degli esempi o linee guida, che ci possono aiutare nella definizione di quella più adatta a noi.
Per determinare la composizione del nostro portfolio di investimenti e, quindi, per definire la nostra asset allocation dobbiamo:
- identificare gli obiettivi da conseguire entro un determinato orizzonte temporale;
- identificare qual è il rischio che possiamo o vogliamo accettare;
- stimare quali sono le prospettive delle diverse asset class in termini di rischio/rendimento.
Tutto dipende, dunque, dalle nostre esigenze personali; una volta identificatele, si procede con la scelta degli strumenti finanziari che possono aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi.
Se ad esempio abbiamo un capitale da riscattare in pochi anni, può aver senso costruire un portfolio con molte obbligazioni.
Viceversa , se abbiamo un orizzonte temporale di almeno 10/15 anni , potremmo avere una quota significativa di azioni; il portfolio sarà più rischioso ma potremmo sperare di avere rendimenti superiori.
Sul sito web di Meb Faber , trovate elencati alcuni esempi di asset allocation proposte da investitori di fama mondiale come David Swensen, Warren Buffett, William Bernstein, etc; il più famoso portfolio preso a riferimento come benchmark è il classico 60/40 ( 60% azioni mercato USA, 40% obbligazioni del tesoro americano).
Sempre l’ottimo Faber ha verificato il comportamento di tutti questi portafogli in un periodo di 40 anni.
L’approfondimento ai suddetti link è adatto, in particolare, a coloro che hanno già dimestichezza sull’argomento; nei prossimi post approfondiremo comunque prima le categorie di asset più diffusi già citati, dopodichè inizieremo con l’analizzare in dettaglio varie possibilità di portfolio possibili.
Sereno investimento a tutti!
Ottimo!
In attesa del prossimo post su questo argomento sarebbe interessante, come notizia storica, sapere come veniva realizzata l’asset allocation prima che esistesse il sistema borsistico attuale.
Max, l’asset allocation più antica che conosco e quella del Talmud: “Let every man divide his money into three parts, and invest a third in land, a third in business and a third let him keep by him in reserve.” Tradotto oggi significa dividere in 3 parti il portfolio fra azioni , real estate e cash.
Buonasera Attilio
Avendo a disposizione un piccolo gruzzoletto immagino possano bastare anche solo due etf, un azionario globale e uno obbligazionario, anche se a questi livelli mette forse piu paura entrare sui bond, nonostante che la volatilitá massima non sarebbe comunque paragonabile a quella delle azioni. Mi chiedo peró se, avendo a dispozione un capitale piu ampio, fosse piu consigliabile ampliare gli orizzonti e allargare l’asset allocation anche ai reits, gold, factor, ecc ma non vorrei che con un orizzonte temporale adeguato, la soluzione piu semplice, quella minimale, fosse poi sempre la migliore. Qual é il tuo portafoglio ideale, se posso chiedere (sempre considerando la soggettivitá della scelta legata ad obiettivi personali e quindi unici)? Grazie e complimenti per il blog
Ciao e grazie ancora per avermi contattato Rob! Di asset allocation valide ed ampie se ne trovano molte. Su tutte, il portafoglio per tutte le stagioni di Ray Dalio si stà dimostrando “inossidabile” ( https://www.investiresereni.com/2018/10/14/il-portfolio-per-tutte-le-stagioni/) ed oramai costituisce un faro a livello mondiale.
Mi piace molto anche l’allocazione del Professore David Swensen che prevede anche una quota di obbligazioni indicizzate all’inflazione , un asset che ritengo molto utile sopratutto se riparte l’inflazione ( https://www.investiresereni.com/2019/04/28/inflazione-game-over/). In particolare personalmente mi ispiro di più a questo stile con dentro azioni paesi sviluppati , emergenti , REIT e obbligazioni non ed indicizzate all’inflazione.
L’importante e capire quale allocazione e la più comoda per ognuno.
Molte grazie 😉